Un promemoria importante sulla sicurezza dei dati aziendali

Sai che dal 1° dicembre 2024 al 28 febbraio 2025 tutte le organizzazioni pubbliche e private soggette alla normativa NIS sono obbligate a registrarsi sulla piattaforma digitale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN)? Magari può sembrare una di quelle cose burocratiche che possiamo rimandare, ma la realtà è ben diversa: è una questione di responsabilità e, diciamolo pure, di sicurezza per tutti. Questo processo è essenziale per permettere ad ACN di mappare i soggetti che operano nei settori strategici, garantendo supporto concreto per rispettare le regole e prevenire incidenti informatici che, diciamolo, possono creare disastri.

Non registrarsi non è un’opzione. Pensaci: la mancata registrazione comporta una sanzione amministrativa che può arrivare fino allo 0,1% del fatturato annuo mondiale. Anche per un’azienda di piccole dimensioni, questa percentuale può trasformarsi in un problema serio. Ma oltre alla sanzione, c’è il rischio più grande: rimanere vulnerabili agli attacchi informatici. Basta un click sbagliato su un’e-mail sospetta per mettere in pericolo i dati di clienti, fornitori o addirittura il funzionamento interno dell’organizzazione.


La registrazione segue tre semplici passi, anche se ognuno di essi richiede attenzione e precisione.

1. Censimento del punto di contatto.
La tua organizzazione dovrà designare un referente, che sarà l’interfaccia diretta con ACN. Immagina questa persona come un ambasciatore digitale: il suo compito è accedere al Portale dei Servizi di ACN tramite SPID (o un altro strumento di identità digitale). Qui fornirà i propri dati e caricherà un documento che certifica la sua autorizzazione a operare per conto dell’organizzazione. Hai mai pensato a cosa potrebbe succedere se questo ruolo fosse affidato a qualcuno poco attento? Un errore in questa fase potrebbe rallentare tutto il processo e lasciare scoperta la tua organizzazione.

2. Associazione al soggetto.
In questo passaggio, il punto di contatto associa la propria identità digitale all’organizzazione utilizzando il codice fiscale o, nel caso delle pubbliche amministrazioni, il codice IPA. Successivamente, un messaggio via PEC chiederà la convalida del censimento. E qui è fondamentale tenere sotto controllo la posta certificata: una PEC persa può significare ritardi o, peggio, problemi nel completare la registrazione.

3. Compilazione della dichiarazione NIS.
La dichiarazione è suddivisa in quattro sezioni principali: contesto, caratterizzazione, tipologie di soggetto e autovalutazione. Qui entriamo nel vivo: ogni informazione deve essere chiara e corretta, perché questa documentazione rappresenta la base per le analisi successive di ACN. Ti sembra complicato? Forse lo è, ma pensa che senza queste informazioni il sistema non può garantire una protezione adeguata. È un po’ come costruire una casa: se non progetti bene le fondamenta, ogni piano superiore rischia di crollare.


Dopo la registrazione, cosa succede? ACN e le Autorità di settore esamineranno tutte le dichiarazioni ricevute entro fine marzo 2025 per creare l’elenco dei soggetti NIS. Questo elenco non è solo un pezzo di carta, ma un sistema che aiuta a proteggere l’intero ecosistema digitale del Paese. Ecco perché ad aprile 2025 ogni organizzazione riceverà una comunicazione ufficiale sul proprio status: sarai incluso o escluso dall’elenco? Questa non è una domanda banale, perché da questa risposta dipendono obblighi futuri e, soprattutto, il tuo livello di preparazione contro le minacce informatiche.


Esempi di obblighi e opportunità.
Una volta inclusi nell’elenco, le organizzazioni dovranno adottare misure di sicurezza adeguate e implementare un sistema efficace di notifica degli incidenti. Questo sembra tecnico, ma riflettici: non si tratta solo di proteggere dati, ma di evitare che informazioni sensibili finiscano nelle mani sbagliate. Ricordi quando una grande azienda ha perso migliaia di dati di clienti per colpa di una falla nel sistema? Le conseguenze sono state disastrose: perdita di fiducia, calo delle vendite e persino cause legali. Adottare misure adeguate significa prevenire tutto questo.

Per agevolare l’adeguamento, ACN ha previsto tempi graduali: nove mesi per le notifiche di incidente e diciotto mesi per implementare misure di sicurezza. Può sembrare tanto, ma il tempo vola, soprattutto quando si tratta di aggiornare sistemi, formare il personale e monitorare continuamente i progressi. Pensaci: un piccolo investimento oggi può salvarti da enormi problemi domani.


Infine, un appello.
La sicurezza informatica non riguarda solo le grandi aziende. Anche le piccole realtà sono bersagli preferiti, perché spesso meno protette. Il cyber-crimine non guarda il fatturato, e anche un negozio di quartiere può diventare vittima di un attacco che blocca le vendite per giorni o ruba dati sensibili.

Agire adesso significa fare la differenza. Iscriviti, informati e adotta misure che possano proteggere la tua organizzazione. La sicurezza digitale è come un ombrello in una giornata di pioggia: se non ce l’hai, ti bagni. Se ce l’hai, cammini tranquillo anche sotto il temporale più forte.

Non aspettare il temporale. Preparati ora. Il futuro digitale sicuro comincia con una scelta consapevole oggi.

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