Un corso di formazione sul GDPR al personale? Davvero?

Un corso di formazione sul GDPR al personale? Davvero?

Tra le mille incombenze che un’azienda si trova ad affrontare, ci sono anche i mille corsi che riguardano i temi più disparati.

Viene alle volte da chiedersi se tutto questo abbia un senso, oppure lo scopo sia solo quello di rendere più difficile la vita dell’imprenditore e dei suoi collaboratori.

Non è un caso che anche il GDPR, il Regolamento sulla protezione dei dati personali, abbia sollevato non pochi problemi in questo senso.

La tua azienda, nei tempi non floridi in cui viviamo, non ha smesso di essere la fonte di reddito per tutti gli improvvisati “esperti” nelle diverse leggi, anche sulle nuove norme della privacy, cosa che personalmente mi fa schiumare di rabbia.

Sono nati degli improvvisati che si sono posti l’obiettivo di fare corsi sul GDPR per fare cassa, spargendo in giro la notizia che l’unico modo sia far sedere le persone in una classe per impartirgli lezioni.

Questi avvoltoi avevano o hanno ragione? La formazione del personale in tema di privacy è obbligatoria veramente per tutti?

Vediamo di capire innanzitutto cosa dice la norma, così abbiamo più coscienza su quello che dobbiamo o meno fare.

A essere sincero per capirlo dovresti studiarti in prima persona la noiosa normativa, ma avendolo fatto noi per te ti risparmio la gigante incombenza e soprattutto il tempo per trovare la soluzione pratica corretta (che tra l’altro noi forniamo gratuitamente ai nostri clienti in quanto lo diamo come bonus).

L’azienda deve essenzialmente fare due cose, ovvero istruire il personale su come gestire i dati personali ed essere in grado di provarlo.

Così com’è sembra che abbiano vinto gli avvoltoi: è obbligatoria per tutti!

E purtroppo è vero, ma c’è un “ma” e ti spiego come lo facciamo noi.

A me non piace perdere, come penso non piaccia a te, così andando oltre vediamo di non cadere nella trappola del nemico: cosa vuol dire esattamente “istruire”?

In senso ampio istruire significa fornire delle linee guida specifiche di un certo soggetto. Non significa per forza mettere qualcuno in una classe seduto a sentire uno che parla.

Potrei benissimo istruire qualcuno all’uso di una fionda, dandogliela in mano e facendogli fare un movimento per volta.

Oppure dare un foglietto che contiene i passi da seguire per cambiare canale alla televisione, alzare e abbassare il volume, o come accendere o spegnere la tv.

Potrei metterti davanti ad un video che ti spiega come preparare un appetitoso piatto di lasagne alla bolognese (scusate ma in questo momento ho fame).

Non ci sono limiti al come impartire le istruzioni, certamente non sono obbligato a seguire i sedicenti insegnati che dicono di mettere le persone sedute in una classe. Certo potrei anche farlo.

Ora al gran cancan che riguarda l’istruzione devo aggiungere un ulteriore elemento di disturbo. Capito che posso istruire come voglio, esattamente cosa devo fare?

Ecco che anche qui gli improvvisati hanno deciso di fare un unico format, un unico programma di istruzione che va bene sia per il panettiere (se mai deve farlo) che per un operatore sanitario.

Non esiste uno standard. Esiste solo la responsabilità di istruire in qualche modo il personale dandogli le corrette e utili informazioni per lavorare nel modo giusto. Non devo farli laureare, ma solo e fondamentalmente addestrare.

È per questo che quando dobbiamo noi istruire il personale dell’azienda verifichiamo prima di tutto cosa dovrà fare quel personale, poi troviamo il modo per istruirlo nel modo più semplice e documentare questa istruzione con lo scopo, purtroppo la verità è questa, di difendere l’azienda.

Ecco perché, nel Metodo Privacy Passo Dopo Passo, l’istruzione è inserita come bonus gratuito con lo scopo di togliere scottanti caldarroste dalle mani dell’imprenditore, dandogli anche un risvolto positivo per il profitto dell’azienda (ma questa è un’altra storia).

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